Domu de Janas di San Priamo

Località San Priamo

Singolare non solo perché inclusa all'interno di una chiesa ma anche perché parte integrante della struttura che non a caso viene definita "santuario". Un santuario è il corrispondente di una reliquia per quanto concerne i luoghi; la tradizione popolare riporta infatti la narrazione secondo cui all'interno della spelonca fosse vissuto il santo. Nulla di improbabile, anzi. Tipicamente queste tombe sono state reimpiegate nel tempo per un'infinità di scopi, siano essi pratici che sacrali. Viene tuttavia da domandarsi perché fra tutte proprio questa cavità venne designata dalla leggenda come luogo di residenza del santo.

Una domus de janas non è solo un luogo di sepoltura e come i nostri cimiteri dobbiamo immaginarla frequentata dagli abitanti dei villaggi preistorici. Parliamo di culture vissute anche 3000 anni prima di Cristo, considerando i popoli che la edificarono scavandola nella roccia e di quelli che la ereditarono come luogo di culto. Non mancano infatti le prove di una frequenza cerimoniale continuativa. Richiederebbe troppo tempo parlare della pervasiva presenza nuragica sul colle e nei dintorni; interessante è notare che lo studioso Barreca ipotizzasse la presenza di un tempio fenicio/punico proprio in corrispondenza della domus de janas, fenomeno che spiegherebbe l'insolito orientamento a nord della chiesa, la quale si sarebbe verosimilmente appropriata della struttura preesistente.

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Quando le piogge si fanno frequenti e insistenti si verifica un fenomeno interessante. Dalle pareti della cavità l'acqua comincia a trasudare allagandola completamente. Il flusso può farsi anche molto abbondante, esondando fino a straripare dai portoni del santuario. I fedeli attribuiscono a quest'acqua un potere curativo e non mancano le testimonianze di chi abbia ricevuto benefici attraverso il semplice contatto, tanto che nel XVII secolo fu comprovata dalla chiesa cattolica la sacralità del luogo.
Un fenomeno geologico, dunque, dagli attributi taumaturgici. Chissà che in un lontano passato, ben prima dell'avvento di Cristo, i pellegrini non viaggiassero dall'isola e fuori dall'isola, per giungere fin qui e venerare divinità a noi sconosciute, ricevendone in cambio guarigione e ristoro.