Nuraghe Murtas
Località Santa Maria
La linea costiera del Sarrabus è punteggiata da un numero notevole di torri nuragiche, segno di una notevole connessione fra le popolazioni locali e il mare, quel grande portale di scambio con il quale l'isola ha sempre dovuto fare i conti in epoche storiche e preistoriche.
Se in più dessimo fede ad alcune speculazioni geologiche - suffragate da alcuni studi ma ancora in via di definizione - la natura del territorio in passato doveva essere assai diversa. Il lavoro dell'uomo lo ha modificato addomesticando gli acquitrini e trasformandoli in lagune; forse una volta avremmo potuto ammirare qualcosa di simile a un arcipelago, un grande insieme di baie e piccole isole brulicanti di vita e di attività umane: imbarcazioni, villaggi di pescatori, incontri di commercianti e chissà, forse persino pirati.
Giuseppe Siddi
Attivista Limen Sarrabus Gerrei
La struttura
Il nuraghe Murtas assume, attraverso l'immaginazione, un aspetto e una funzione completamente diversi da quelli che oggi si potrebbero ipotizzare osservandolo. Ciò che ci stupisce subito sono la massicciata di grandi conci utilizzati per la sua costruzione nonché il numero di torri (probabilmente 4), che rendono il monumento uno dei più possenti della zona, specie in rapporto alle dimensioni.
Attorno al nuraghe si delinea oggi una piana fertile tutt'oggi interessata dall'urbanizzazione. Resta dunque il dubbio su quale fosse la cornice e quindi la funzione dell'insediamento, se ad attorniarlo ci fosse un agro da proteggere o insenature da navigare. La certezza è che un simile investimento costruttivo doveva corrispondere al controllo e allo sfruttamento del territorio con un particolare focus proprio in questo punto.